Autore : G.BALDI- Titolo : Dentro gli occhi di Giordana
Giordana attraversò l`ingresso della metro con passo deciso, lanciò uno sguardo breve ai due tipi in divisa: uno era basso e tarchiato, faccia da leccaculo con i baffi da meridionale, gesticolava continuamente; l`altro, un biondiccio alto e magro, la schiena appoggiata al vetro del gabbiotto, mordicchiava nevrotico l`antenna della ricetrasmittente seguendo con gli occhi i movimenti del nano. Gli anfibi di Giordana all`improvviso quasi sfiorarono quelli del biondo, che sbarrò gli occhi, si raddrizzò di colpo e nel tentativo deludente di aggiustarsi il bavero della giacca, fece un cenno al nano e seguì frettolosamente Giordana che si allontanava veloce verso l`uscita. La ragazza si fermò di colpo sul primo gradino delle scale che precedono l`uscita della Metro Marconi, si girò e urlò: " Mi devi 750 euro, stronzo!" "Sccccc; abbassa la voce. Vuoi farmi licenziare? E` questo che vuoi, brutta troia?" e dicendo questo il biondo strinse forte il braccio destro della ragazza, che prima guardò con un`aria di stupore la mano nodosa e pallida del vigilantes, poi risalì con lo sguardo fino a due occhietti piccoli e troppo vicini. "Quelli con gli occhi vicini e la fronte troppo bassa sono esseri inferiori, sono come le scimmie, non fidarti mai, mai!" Diceva suo padre. Giordana invece aveva occhi grandi e castani nascosti da un taglio obliquo di capelli nerissimi, che lasciavano intravedere solo parte dell`occhio sinistro; scansò la frangia con le forbici da sarta, aperte. Fu un gesto quello che le sembrò naturale, come quando in laboratorio sua nonna separava le stoffe sovrapposte. Il biondo lasciò di colpo la presa, vide qualcosa che non doveva vedere negli occhi di Giordana e come un topo in trappola scattò al richiudersi delle forbici, e poi non vide più nulla. Erano le undici di sera e a quell`ora la metro era quasi vuota, solo il rumore dei cancelli che gli inservienti stavano chiudendo e i passi regolari e cadenzati degli anfibi di Giordana che si allontanava. Fuori era quasi estate, avrebbe dormito al barcone giù al porto fluviale; nelle tasche del biondo c`erano solo 35 euro, prese il Rolex d`acciaio e la pistola: solo con quella ci avrebbe fatto più di 750 euro e l`orologio l`avrebbe venduto agli arabi vicino alla stazione. Il Tevere scendeva piano quella notte e una luna cauta attraversava di tanto sagome di nuvole scure, rischiarando la passerella del "Mercante di Roma". Giordana guardò giù verso l`acqua livida, contenta del bottino e del lavoretto; uno stronzo in meno pensò, si accese una sigaretta, scivolò dentro l`amaca, e leggera dondolò, dondolò, dondolò... .