Autore : A.GENNAI- Titolo : perchè?
…………La mattina ti svegli, già sai che quando lo sentirai litigherete di nuovo, il motivo?, non ha importanza, uno qualsiasi, una parola, le scarpe che non gli piacciono, il vestito che indossi. Ma non è tutto, viene il momento in cui ti sviliscono. Quello che dici, quello che pensi è insignificante, non è importante. Hai solo doveri, essere la brava donna di casa, essere sempre disponibile, non dire mai di no, devi comprendere sempre, non ti devi lamentare mai, se lo fai, se qualcosa non ti sta bene, tu stai sbagliando, tu sei sbagliata, non lui, non gli altri, è il tuo modo di pensare ad essere sbagliato e sei tu che ti devi sforzare di cambiare. I suoi amici sono anche i tuoi amici, contano prima loro, si sta insieme con loro oppure con la sua famiglia, la sua, certo. Se pensi di poter decidere autonomamente, fare qualsiasi cosa senza consultarti con lui, la sua famiglia……..”cosa?” “ma che stai dicendo” “ma cosa credi di fare” “non ne hai bisogno”. I compleanni, le feste, diventano un dovere, anche se hai un problema, fosse pure tua mamma in ospedale, non è importante. Se non vai una volta a settimana a casa sua, quando rivedi i suoi genitori, ti chiedono se ce l’hai con loro, se ti hanno fatto qualcosa, non come stai. Ogni parola, ogni frase, inizia sempre con ”bisogna”, ma quando vogliono essere più sottili “fate quello che vi pare” ma è sottinteso che se lo fai ci rimangono male. Per non parlare dei momenti in cui ci si ritrova con tutta la sua famiglia al completo per le feste, i compleanni. Natale, pasqua, ferragosto, tutti questi momenti non sono più tuoi ma di qualcun altro. Ma quando sei innamorata non ti accorgi di quello che ti sta realmente accadendo. E poi, ti riempiono di attenzioni, di regali, ti offrono tutto, ti comprano tutto, pensano con il loro denaro, di comprare anche te, e tu ci caschi, scambi i loro regali per affetto, per stima: “si, mi vogliono veramente bene” “si sono le persone giuste”. Sei prigioniera e neanche te ne accorgi. E lui, il tuo compagno non fa nulla, perché lui ti vuole come sua madre, brava buona e bella…… …..non ti puoi rivoltare, ti attirano col miele, ma sempre di sbarre si tratta, dorate, si, ma è sempre una prigione, in cui non puoi neanche gridare, non ti è permesso, infondo l’hai scelta tu “nessuno ti ha obbligato” e intanto schiatti, incominci a desiderare ogni settimana di svegliarti con la febbre, per non uscire da casa, per non andare con lui, per non ricominciare di nuovo la solita solfa, la vita diventa impossibile, ogni passo, ogni ora, ogni telefonata è pesante, è una fatica, lo fai, ma incominci a farlo controvoglia, non ti va, lentamente ti accorgi della violenza che c’è sotto. Tu non conti, sei solo un oggetto con dei doveri, solo doveri, sempre doveri…….e i diritti? I diritti dove sono? Non ci sono diritti per trecentosessantacinque giorni all’anno, anno dopo anno, per nove anni, nove….e l’hai scelto tu, è vero…..…ma ad un certo punto ti svegli e incominci a vivere, o meglio ti riprendi la tua vita, che avevi dato via. E allora capisci che prima dell’amore c’è la dignità, l’amore non esiste senza dignità……… …………. come faccio a ridere, a scherzare? Non ci riesco, ogni risata, ogni tentativo di sdrammatizzare la situazione risuona alle mie orecchie come uno schiaffo alla dignità, alla mia e a quella di tutte quelle donne che soffrono dentro casa. Comunque questo è il male minore, ci sono anche donne che oltre alla sofferenza psicologica approdano anche alla violenza fisica, vengono picchiate, e non vengono neanche aiutate, perché la donna non è credibile, quello che sopporta non è importante, tanto abbiamo le spalle forti, siamo abituate a sopportare…ma quand’è che finirà questa storia, per quanto dovremo ancora sopportare, e i nostri veri nemici non sono solo gli uomini ma anche e soprattutto le stesse donne, sono loro che ci insegnano la sopportazione a non combattere per i nostri diritti, ad abbassare la testa. Ma anche noi abbiamo il diritto alla dignità. Chi l’ha detto che una scelta ti deve costare la vita.